testo di Monica Brao
Memorie di Giuana dal Long-Del Punt (Giovanna Dotto, classe 1912) e Pinu della Keina Tait del Mul (Giuseppe Lovera, classe 1934) a me gentilmente narrate un giorno d’autunno della mia infanzia mentre cuocevano le cipolle ripiene nel forno della stufa a legna.
Per non restare soli.
La statua vecchia di sant’Anna di Blangero
…e non bisogna dimenticare che Sant’Anna di Valdieri
è protetta da ben tre statue di sant’Anna, la Madre della Vergine Maria.
Tre statue in perfetto ordine e ben onorate.
La più antica non è più tra questi monti e chissà se mai vi farà ritorno.
Dovete sapere che quando fu persa, le genti di Blangero si disperarono molto.
L’inverno era alle porte e questo significava trovarsi presto isolati.
Nessuno di loro voleva affrontare il duro inverno alpino
senza un luogo dove recarsi in preghiera
e ancor meno senza una sacra immagine di sant’Anna
davanti alla quale inginocchiarsi e a cui chiedere protezione.
Le famiglie non si persero d’animo e presto trovarono una soluzione.
Velocemente allestirono, come cappella provvisoria,
una stanzetta in una casa lungo la via che porta ai Bagn,
quella che si trova poco prima della via per i Tait Picheta, Cumisari e l’Issalai,
quella dove in tempi più recenti c’era il negozio di Lucia e Gianét.
Intanto venne portato a un uomo dei Petaca- Keina di Tait del Mul un grande tronco.
L’albero era stato abbattuto dai Pertusà in un bosco lì vicino e,
da quel legno chiaro di scarso valore,
presero forma sant’Anna e la piccola Maria Bambina.
Le due statue vennero sistemate nella cappella provvisoria detta dei Giaculete,
dove regalarono grande conforto a tutti i frazionisti.
Conclusi i lavori e benedetta la cappella nuova in Blangero,
ora chiesa parrocchiale di Sant’Anna di Valdieri,
sant’Anna e Maria Bambina trovarono qui posto.
Con l’arrivo della nuova statua con abiti dorati, vennero messe in disparte,
ma non vennero dimenticate.
Le genti di Tait Gajna, infatti, ne fecero un giorno richiesta.
Volevano un loro piccolo luogo di culto dove recarsi in preghiera.
E così, terminato il pilone sul Rukas che divide e unisce la borgata,
le statue di sant’Anna e Maria Bambina, tra canti e preghiere,
qui vennero portate
e qui ancor oggi si trovano.